Da novembre sino ad oggi si è infittita una rete di rapporti tra tutte le organizzazioni che operano nel sociale all'interno del Rione Libertà con lo scopo di creare un lavoro sinergico per dare riscatto al quartiere. Forti di questa idea di rivalsa sociale, abbiamo organizzato momenti ludici, momenti di discussione democratica e di pulizia del verde per dimostrare che l'idea di riscatto non deve affatto essere relegata alla becera repressione, ma all'incentivazione di associazioni che operano da anni nel rione. A dar man forte a quanto appena detto possiamo certificare che gli atti vandalici sono cessati nel momento in cui abbiamo dato vita a quei luoghi. Nel mese di gennaio, però, abbiamo appreso che la Gesesa S.P.A. e il Conservatorio di Benevento avevano ottenuto una delibera d'indirizzo, l'una per la mediateca l'altro per l'auditorium. Chiaramente ci siamo chiesti come un ente quale la Gesesa S.P.A., che gestisce il servizio idrico cittadino, potesse restituire al rione un incentivo sociale e come potesse la mediateca, quindi, mantenere la sua destinazione d'uso originaria. L'ente si diceva per altro che si facesse carico delle spese di gestione del verde pubblico, della costruzione di una casetta dell'acqua pubblica, ma non si parlava affatto della costruzione di un lavoro sinergico con le associazioni che negli ultimi mesi hanno attraversato quello spazio.
La mediateca è un luogo di confronto la cui destinazione d'uso è sconfiggere la nefasta narrazione che vede il rione libertà come un quartiere degradato i cui abitanti non hanno alcun interesse alla partecipazione alla vita dello stesso e per questo motivo non può affatto essere sganciata da questa funzione.
Per quanto detto, oggi, ci siamo riuniti in aula consiliare invitando a partecipare e prendere parola al dibattito l'amministrazione comunale, gli assessori e il sindaco per mettere nero su bianco idee nate in seno a delle pregresse assemblee.
Il progetto redatto nasce con lo scopo di presentare un modello di utilizzo di questi spazi che possano essere catalizzatori di esperienze che creino luoghi di confronto atti a debellare il fenomeno della frammentazione sociale. è chiaro che il fulcro del progetto debbano essere la socialità, la cultura e la cittadinanza attiva per aggredire uno spazio vuoto che viene sempre più spesso occupato dalla macro e microcriminalità.
Il progetto vuole contrastare in primo luogo la dispersione scolastica attraverso l'attivazione di percorsi teatrali, cinematografici e l'attivazione di laboratori di scrittura e fotografia, in secondo luogo vuole favorire l'integrazione giovanile attraverso la messa in atto di sportelli di ascolto che possano essere peraltro terapeutici nei casi di forme di disagio.
Insomma un progetto di vero e proprio riscatto sociale che permetta una narrazione totalmente nuova e innovativa del rione libertà, un rione che autonomamente decide di gestire spazi a carattere e fine sociale, un progetto inclusivo che non esprime affatto contrarietà al lavoro con qualsivoglia ente pubblico. Possiamo certamente dire che la crisi economica che affligge numerose famiglie beneventane non possa essere debellata fomentando l'odio verso i poveri attraverso delibere anti-accattonaggio che ledono le fasce sociali più deboli, ma costruendo una rete solidale tra le persone.
Speriamo che in breve tempo le nostre istanze vengano accolte dagli enti preposti per essere discusse e concretizzate.