Secondo i presenti la nota stonata dei tempi di oggi è che il parolaccese si sta depotenziando, causa televisione e social media.
Alla libreria "Il Bibliofilo" di San Giorgio del Sannio è stato presentato il libro del giornalista Giovanni Chianelli, dal titolo "La parola mala" (Ad est dell'equatore edizioni). Un vero ed unico saggio sulla parolaccia, vista da un punto di vista filosofico, antropologico e storico. Oltre all'autore hanno partecipato il sociologo Luigi Furno e l'antropologa Ramona Viglione. Dopo le 1500 copie della prima edizione è prevista una seconda ristampa. Il moderatore Alessandro Paolo Lombardo ha pungolato i presenti in un incontro dal sapore 'sboccato'. "In principio - ha detto lo scrittore - fu il diverbio con le parolacce legate al mondo femminile. La parolaccia - ha continuato - è prettamente sessista". Chianelli, assieme ad un gruppo di intellettuali scurrili, ha trattato un argomento tabù, come il sesso. Secondo Luigi Furno "la bellezza della mala parola è che non deve essere pedagogizzata". Ha proseguito: "è anti illuministica, un linguaggio semplice ed originale legato alla simbologia". Secondo i presenti la nota stonata dei tempi di oggi è che il parolaccese si sta depotenziando, causa televisione e social media.
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