La fatica e la pazienza di incontrare ed accogliere l'altro

Il loro progetto prevede la strutturazione di percorsi individualizzati di integrazione ed orientamento legale e sociale, nonché la formazione e l'inserimento lavorativo. Nel nostro Sprar da marzo 2014 sono passati oltre 60 beneficiari e tutti hanno potuto godere di scuole di italiano, orientamento legale, mediazione linguistica, avviamento professionale al lavoro. Tanto che almeno 15 di loro hanno ottenuto un titolo professionale italiano, altri hanno conseguito la patente di guida italiana, altri hanno trovato una collocazione lavorativa o percorsi di tirocinio formativo in azienda. Tutti sono stati preparati ed accompagnati ad affrontare la commissione territoriale del Ministeri dell'Interno che vaglia le richieste di asilo politico in Italia. Tutti ovviamente, in questi 16 mesi di lavoro straordinario di operatori sociali dediti con passione al proprio servizio, hanno avuto garantiti il vitto, l'alloggio, il pocket Money ed i fondi per l'acquisto di vestiti.


Questa è la nostra linea, ma questa è in definitiva la linea della nostra Costituzione, della carta dei diritti sociali di Nizza ed è la pedagogia del Vangelo che ispira il lavoro degli operatori.

Ma abbiamo anche un commento necessario: attenzione a quelle redazioni che senza approfondire le vicende scrivono di diritti negati e pocket Money mai corrisposti. Quelle redazioni soffiano su una confusione che può generare mostri e rabbie incontrollabili. I nostri ragazzi e le nostre donne venute dall'Africa e dall'Asia stanno dimostrando un valore straordinario, tre di loro sono giornalmente impegnati a servire le famiglie indigenti alla mensa Caritas insieme ai nostri volontari, altri si distinguono a scuola, nelle palestre, nelle comunità per la loro intelligenza e simpatia. Poi può accadere all'improvviso di vederli perdere il controllo come degli adolescenti impazziti, ma con il linguaggio diverso di chi ha affrontato la morte per essere qui. Ed in quel momento la comunità tutta deve assumersi la responsabilità di essere una saggia educatrice. I media innanzitutto, che veicolano messaggi alla comunità locale ed alla comunità migrante.
Don Nicola De Blasio
Diretttore Ufficio Migrantes
Don Sergio Rossetti
Presidente Cooperativa Sociale “Il Melograno”
Dott. Angelo Moretti