Una iniziativa, però, questa molto discussa e contrastata da chi vede in essa solo un mezzo del governo per distogliere l'attenzione dai tanti problemi che il nostro Paese vive nel quotidiano. I lavoratori, sotengono i detrattori dello Ius Soli, sono stati abbandonati e massacrati da una sinistra che oggi si inventa un popolo alternativo globale che andrebbe solo ad agevolare la finanza capitalistica transnazionale. Ne abbiamo parlato con Antonio Furno, uno dei sostenitori della legge e promotore, nel Sannio, dello sciopero della fame a staffetta.
E' l'argomento che tiene banco in questi giorni, lo Ius soli, la legge che espande i criteri per ottenere la cittadinanza italiana, riguardante soprattutto i bambini nati in Italia da genitori stranieri o che sono giunti nel nostro Paese da piccoli. Una legge che, per la approvazione prima dello scadere naturale della legislatura, sta dando vita ad un vero e proprio scontro tra chi la sostiene, il Pd, e chi è contrario, Forza Italia e Lega Nord. Per accendere ancor più i riflettori sulla questione il senatore democratico, Luigi Manconi, ha messo in campo una iniziativa, quella dello sciopero della fame a staffetta, al quale hanno aderito diversi esponenti politici, tra cui il ministro Delrio. Ed anche Benevento è entrata nella staffetta, con un già nutrito gruppo di sostenitori.
Una iniziativa, però, questa molto discussa e contrastata da chi vede in essa solo un mezzo del governo per distogliere l'attenzione dai tanti problemi che il nostro Paese vive nel quotidiano. I lavoratori, sotengono i detrattori dello Ius Soli, sono stati abbandonati e massacrati da una sinistra che oggi si inventa un popolo alternativo globale che andrebbe solo ad agevolare la finanza capitalistica transnazionale. Ne abbiamo parlato con Antonio Furno, uno dei sostenitori della legge e promotore, nel Sannio, dello sciopero della fame a staffetta.
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