Una promozione che ha il sapore di un riscatto

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Una promozione che ha il sapore di un riscattoE' una vittoria di tutti. E' una promozione della città. Della sua storia. Del suo calcio. E' un salto di categoria in una serie superiore. Voluto e meritato. ![]() Una promozione che ha il sapore di un riscatto. Giunta nel momento giusto. Quando gli spettri delle delusioni del passato stavano per prendere il sopravvento. Quando la paura stava per radicarsi negli animi. Poi una svolta, una presa di coscienza di alcuni errori. Un cambiamento di rotta, non tanto di uomini, di ruoli, di situazioni. Ma di mentalità. Iniziato in sordina, con l'ingaggio di un tal Gaetano Auteri. Poi un lavoro certosino, capillare, senza fretta, che ha portato allo spettacolo del Ciro Vigorito. Un' esplosione di colori giallorossi. 20.000 cuori pulsanti, all'unisono, in una fratellanza di emozioni. 20.000 voci in un unico coro. 20.000 corpi in un'unica coreografia. Da brividi. La seria B, sul campo in effetti già conquistata la scorsa settimana, è un miracolo non solo sportivo, ma emotivo. E' ritornata la compattezza. I vari tasselli pian pianino si sono rimessi al posto giusto, ognuno a comporre quel meraviglioso mosaico che è il mondo del calcio giallorosso. L'artista di tutto, lo ripeto, è stato un tecnico straordinario, non solo sul campo, ma nella capacità che ha avuto di creare stimoli dentro e fuori dal terreno di gioco. Ha saputo dare il giusto senso alla pressione emotiva dei tifosi, alla loro iniziale freddezza. Le ha tramutate in stimoli per sé ed il suo gruppo, che dal canto suo ha recepito e fatto proprio il credo del tecnico. Auteri, un gladiatore che, nonostante contro il Lecce avesse ben due risultati su tre a disposizione, al primo gol di Mazzeo non ha esultato, ma ha continuato a dare direttive al gruppo. Non pago, anche dopo il raddoppio di Cissè e la terza rete ancora di Mazzeo, sembrava un leone in gabbia, ancora a spronare i suoi uomini. Un conto in sospeso con Braglia, dalla gara dell'andata. Il modo giusto per riscattarsi, non chiacchiere, ma fatti, quelli decretati dal campo, l'unico giudice al quale Auteri riconosce autorità. Questa disamina non vuole assolutamente escludere tutti gli altri dai meriti, distribuiti nei vari ruoli. Ma il merito di Auteri è stato soprattutto questo. Lavorare sulle varie componenti e ricompattarle. In questo senso la vittoria è sua. Indiscutibilmente. il resto è importante, ma il passato ha insegnato che i soldi, se non ben investiti, non portano risultati. L'investimento su Auteri è stata la carta vincente di una stagione nata senza proclami e conclusasi con una promozione attesa da tanto, troppo tempo. Una promozione che Auteri ha messo nelle mani della tifoseria, vero grande patrimonio del calcioo benevetano. Galleria fotografica
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Gennaio 2019
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