Lo scoppio violentissimo lo hanno sentito tutti nel popoloso rione Libertà, ma si sono accese pochissime luci nelle case. Tutti hanno sbirciato dalle persiane, nascosti nel buio. La gente ha paura ma soprattutto è sfiduciata perchè via Cocchia è sicuramente la strada con il più alto indice di fatti criminosi in città (ripetuti colpi di pistola contro le vetrine di un tabacchino e di un minimarcket, gli incendi al portone di un palazzo residenziale e all'auto di un tenente dei Vigili Urbani, le minacce ad alcuni commercianti e pure l'aggressione ad un giornalista dopo l'omicidio di Cosimo Nizza) ma le istituzioni cittadine sono talmente assenti da non riuscire neppure ad assicurare la libera circolazione delle auto e degli autobus in poche centinaia di metri.
E tutti avrebbero pronunciato dichiarazioni di condanna del gesto vile ed espresso solidarietà alle vittime e ai cittadini, soprattutto bambini ed anziani, terrorizzati nel sonno.
Invece non è andato nessuno!
Nessuno, neppure l'Arcivescovo o il codazzo che normalmente accompagna le autorità quando bisogna farsi immortalare nella foto ricordo per l'inaugurazione di un'opera pubblica o le "autorità" che si accaparrano i posti in prima fila agli spettacoli pagati con i soldi pubblici.
Forse qualcuno ha "privatamente" espresso una tiepida solidarietà, ma nessuno lo ha fatto pubblicamente mettendoci la faccia, per rassicurare i cittadini.
Vergognatevi!
Per fortuna si sono visti gli scouts del quartiere, gli unici che ricordano Don Peppe Diana, il prete ucciso dalla camorra, con un impegno civile, concreto ed efficace.