Lo conferma la delibera numero 176 approvata lo scorso 19 ottobre dalla Giunta comunale (e pubblicata come al solito con “impercettibile” ritardo soltanto il 3 novembre). Con tale provvedimento, il sindaco Pepe e i tre assessori presenti (unica eccezione l'avvocato Tiziana Barletta) hanno dato parere favorevole alla regolarizzazione della occupazione abusiva degli alloggi Erp (case popolari) dell'Iacp.
Tutto netto e limpido, dunque? Per niente.
La stessa norma regionale infatti prevede espressamente che gli enti gestori (nel caso di specie l'Istituto autonomo case popolari) possano provvedere alla regolarizzazione dei casi di abusivismo “previo parere del Comune di riferimento”. E' evidente dunque che non si tratta di un adempimento obbligato ma di una facoltà discrezionale dell'esecutivo in carica che può dare pollice verso alla sanatoria, di fatto bloccandola.
E' quello che fece la precedente amministrazione comunale retta da Claudio Ricci che con delibera del 30 luglio 2012 si espresse con assoluta chiarezza contro l'ipotesi di regolarizzare gli abusi, spesso violenti, che caratterizzano la materia.
Da Ricci ci divide praticamente tutto ma per onestà intellettuale gli va dato atto che quella delibera era un compendio mirabile di filosofia morale applicata, improntato non al burocratico rispetto di canoni normativi ma alla funzione più alta della pubblica amministrazione, ovvero la tutela dei diritti di tutti ed in particolare dei più deboli: “La sanatoria regionale – citiamo testualmente il passaggio più significativo della delibera 142/2012 – pur mirando a sanare situazioni di estremo bisogno e disagio economico, appare un intervento in dispregio alle regole fondamentali e al principio costituzionale di legalità dell'azione della Pubblica amministrazione. Con detta regolarizzazione si causano conseguenze che danneggiano coloro i quali, rispettando la legge e pur avendone diritto, non avendo occupato quelle case non le potranno mai avere come legittimi assegnatari”.
Com'è noto ci siamo presentati agli elettori in antitesi sia a Ricci che a Pepe. Ma su questa vicenda sappiamo bene con chi stare: stiamo dalla parte di tutti quei cittadini che da lunghissimi anni attendono pazienti che venga dato seguito alla propria domanda di assegnazione di un alloggio, che sono parcheggiati vanamente nella apposita graduatoria degli aventi diritto (a San Giorgio del Sannio sono 59 dall'ultimo elenco approvato), e che ciò nonostante non sfondano porte o attendono come sciacalli la scomparsa di qualche malcapitato assegnatario. Come abbiamo avuto modo di dirle già di persona: caro professor Pepe, questa delibera non cipiace e non riusciamo a capirla. La legalità è ben altro e ben più di una sanatoria.