Contestualmente sono stati completati gli interventi per la manutenzione ed il riallestimento del Tempio presso l’Istituto culturale di via Stefano Borgia.
Ne dà comunicazione il Presidente della Provincia Claudio Ricci.

Come si ricorderà, nel contesto di politiche di scambio culturale, la Provincia di Benevento, sentita la Soprintendenza Archeologia Campania, aveva concesso in prestito al Museo Egizio alcuni reperti del Tempio di Iside presso Arcos, al fine di consentire all’Istituto torinese la Mostra “Pompei e l’antico Egitto” dal 4 marzo al 4 settembre 2016.
In cambio, il Museo Egizio aveva promesso ad Arcos il prestito della statua in arenaria del vicerè di Nubia e della moglie del Periodo del Nuovo Regno / XVIII Dinastia (1500 – 1292 a.C.). Inoltre, il Museo Egizio aveva promesso il restauro per i reperti beneventani in prestito a Torino nonché la realizzazione di banner a loro dedicati da installare nelle Sale del Museo Arcos al fine di dare informazione ai visitatori circa la provvisoria collocazione dei reperti stessi.
A seguito di tutto ciò, sono stati dunque riaperti i battenti del Tempio isiaco di Benevento, rimasto chiuso per alcuni giorni, e sono riprese le visite guidate.
Questo il commento del Presidente Ricci: “Grazie alla cooperazione istituzionale con l’Istituto culturale di Torino è stato possibile intervenire per la salvaguardia di uno dei tesori del nostro territorio in un momento di acuta difficoltà per le casse della Provincia. D'altra parte, la mostra torinese sul culto isiaco a Benevento e a Pompei sta riscuotendo un successo di pubblico assolutamente straordinario, forse inaspettato in queste dimensioni. Massimo è stato il ritorno d’immagine per la stessa città di Benevento che in epoca imperiale romana ospitava probabilmente il Tempio isiaco più importante esistente fuori dall’Egitto. La Stampa nazionale ed internazionale si è interessata più volte ai contenuti principali del culto isiaco beneventano e ai suoi sviluppi e risvolti nelle epoche successive in un ambito culturale e religioso profondamente diverso. Già molti visitatori sono venuti nel Sannio avendo appreso proprio dalla Stampa e a seguito della mostra del Museo Egizio di Torino delle vicende del culto isiaco beneventano”.