Insomma, sui LEA-PTRI non si scherza. Non applicarli profila reati di interruzione di pubblico servizio edi pratiche terapeutiche, come ribadisce De Luca: “Qualunque sia la difficoltà o l’ostacolo che non rende fluido il percorso e che possa ritardare l’erogazione di prestazioni sociosanitarie deve essere superato e rimosso…“, perché “ogni ritardo nell’attivazione di tali procedure inficia il processo di erogazione di prestazioni LEA che costituiscono un obbligo e un vincolo (…) e sui quali questa amministrazione svolge un ruolo di monitoraggio, di stimolo e controllo”.Il che, in concreto, significa che la decisione con la quale funzionari e dirigenti Asl hanno bloccatoi PTRI in corso e quelli pronti al decolloper risolvere prima alcuni “dubbi interpretativi” sulla ripartizione della spesa tra Sanità e Comuni, è una decisione arbitraria e inaccettabile: perchèha bloccato ILLEGITTIMAMENTE l’erogazione di servizi che per legge NON POSSONO ESSERE INTERROTTI, gettando pazienti, familiari e cooperative nel panico.
Viene allora da chiedersi: visto che i PTRI incontrano il favore del Governo regionale perché fanno risparmiare una barca di soldi; il favore di utenti e familiari, perché consentono progressi subito verificabili; il favore delle popolazioni perché trasformano la spesa sanitaria in investimenti per nuovi posti di lavoro; perché sono così malvisti e boicottati da alcuni responsabili della Sanità? La riposta è che i PTRI incidono su un giro di interessi che va avanti da oltre 15 anni: ed è talmente radicato che mentre De Luca fa queste dichiarazioni per potenziare PTRI e Settore sociosanitario, a Benevento c’è chi preme per smantellarli.
Per esempio, il Governatore ha invitato il Commissario Asl "a potenziare le funzioni amministrative" al fine di “garantire il corretto funzionamento delle strutture territoriali e la fruizione dei servizi ai cittadini". Ma l’ASL di Benevento ha fatto l’esatto contrario: con la delibera n.324 del 16 giugno scorso che riorganizzala ASL con un nuovo atto aziendale, non solo non è potenziato il Coordinamento sociosanitario che ha avuto un ruolo fondamentale e strategico per la realizzazione dei PTRI a Benevento, ma viene addirittura smantellato, spacchettato, privato di importanti funzioni, reso inefficace e declassato da unità complessa ad unità semplice. E non è finita. Perché questo Sociosanitario sminuzzato, è stato inserito in una nuova Tecnostruttura Centrale: una delle tante inventate ex novo e di cui l’atto aziendale è stato rimpinzato,benchèil Sub Commissario ad Acta (con nota 2735 del 13.6.2014) prescrivesse di evitare sovrastrutture e Tecnostrutture "non funzionali all’organizzazione e al buon funzionamento delle aziende". Insomma, come si dice: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.