Di ciò i lavoratori devono forse ringraziare i due sindacati, Cgil e Usb, che dopo la riunione tenutasi a Napoli, hanno fatto a gara a chi per prima dava la notizia?
La pubblica opinione è formata da persone serie e intelligenti.
Per questo diventa patetico ogni tentativo di distorcere, per fini comprensibili, la realtà e veridicità dei fatti. Tentando di assumere, in modo marchiano, un qualche merito.
Per questo sono costretto, sperando che in questa assurda telenovela lo sceneggiatore non abbia previsto altri colpi di scena, ad intervenire ancora per sottolineare, fino in fondo, il percorso corretto con cui si è arrivati a questa giusta decisione.
Tutti hanno diritto di sapere, per meglio capire.
Tutto ciò che innanzi scriverò, non solo è riscontrabile attraverso testimonianze, ma è ben presente nella stessa memoria dei giornalisti.
Essendo essi attenti cronisti della vicenda ricordano perfettamente la sequenza delle scene proiettate nelle puntate precedenti della telenovela.
Nella puntata andata in onda il 14 agosto, mentre i sindacalisti si arrostivano al mare, il sottoscritto, rispondendo ad una telefonata del direttore Alfredo Pietronigro, che chiedeva novità sulla nostra vicenda, con veemenza denuncia il trattamento che la Regione ha riservato a noi lavoratori.
Prima di quel giorno, qualcuno aveva fatto pubblicamente questa denuncia?
Nella puntata del 16 agosto, il sottoscritto scrive una lettera aperta al prefetto per chiedere di intervenire presso la Regione perorando la giusta causa dei lavoratori, sollevata già il 14.
Ricordate, signori lettori?
Poi, nella puntata del 18, scrivo una lettera aperta alla segretaria della Cgil.
In risposta lo stesso giorno, finalmente interviene, tirato per i capelli, questo sindacato.
Fino ad allora sulla vicenda, anche da parte dell'Usb, silenzio assoluto.
Perchè affermo, con assoluta sicurezza, non solo che la Cgil è stata tirata per i capelli, ma anche che dopo le mie pubbliche prese di posizione, è stata costretta a cambire pure la sua linea?
Perchè il sindacalista-lavoratore della Cgil, Tizzani, agli iscritti, che lo avevano contattato per lamentarsi delle assurdità operate dalla Regione, aveva tranquillamente risposto che non si poteva fare più niente, perchè così era stato deciso. Dando anche il buon consiglio di organizzarsi, come lui stesso già aveva fatto, insieme ad altri lavoratori, per raggiungere la sede del corso.
Infatti, come possono testimoniare e confermare alcuni colleghi, Tizzani si era già accordato con Antonio V. e altri lavoratori: per recarsi a Atripalda avrebbero utilizzato una settimana l'auto di uno e poi, la settimana successiva, l'auto dell'altro.
Del resto la fortuna lo aveva baciato inserendolo nel corso che lo qualifica finalmente tecnico progettista.
Invece, comportamento diametralmente opposto, e degno della dovuta considerazione sociale, quello assunto pubblicamente dalla sindacalista-lavoratrice della Uil, Angela Succo, nella puntata del 19 agosto.
Interviene, non solo sulla questione delle inaccettabili sedi dei corsi, ma anche rifiutando il suo inserimento nello stesso corso del Tizzani, per evidenti discrepanze nella composizione dell'aula.
Pubblicamente prende le distanze, come sindacalista, da un corso che dovrebbe dare questa importante qualifica a lavoratori con la terza media.
Nella importante puntata del 22 agosto, location la prefettura, anche la Cgil chiede che i corsi si tengano a Benevento.
A dire della rappresentante di tale sindacato, le gravi decisioni prese dalla Regione dipendono dal fatto che in città non vi siano strutture adeguate per peremettere il regolare svolgimento di detti corsi e offre, finanche, la disponibilità di strutture più adeguate del sindacato.
A cosa si arriva per andare incontro alle esigenze dei lavoratori!
Dichiarazione ribadita in ripresa esterna, corso Garibaldi, della telenovela.
Ma ecco che, come si conviene a qualsivoglia telenovela di serie B, lo sceneggiatore fa entrare sul set, nella puntata del 23 agosto, un nuovo personaggio: la Sea.
Questo importante attore, recitando un cammeo, afferma che non solo la società è in grado di svolgere il corso, avendo pure le strutture adeguate, ma che, addirittura, ha già firmato un contratto con la Regione per due di essi. E che resta disponibile ad accogliere i lavoratori evitando loro tanti inutili sacrifici.
Veramente bravo questo sceneggiatore!
Un colpo di scena fenomenale e pure una figura di melma senza pari per chi, recitando a soggetto e fuori copione, ha esternato una balla spaziale.
Il tutto funzionale, naturalmente, al successo della telenovela. Che, infatti, ha molta presa su un pubblico ormai fidelizzato, più numeroso di quello di Città Spettacolo e del il Cotto e il Crudo messi insieme.
Nella puntata del 25 agosto, intervengo proprio per mettere in rilievo l'importanza della presa di posizione della Sea e per consigliare, in modo ironico, chi, a corto di argomenti, si lascia andare ad esternare balle spaziali, inaccettabili per chi ricopre un ruolo tanto delicato, a cambiare atteggiamento in futuro.
Non stiamo mica recitando veramente in una telenovela. Bisogna esere consapevoli che certi ruoli sono delicati e si esercitano prendendo decisioni responsabili perchè cambiano il destino di centinaia di persone.
Nella puntata del 29 agosto, Angela Succo della Uil, interviene nuovamente con una lettera aperta indirizzata al suo omologo della Cgil, Tizzani, invitandolo a seguire il suo esempio: di rinunciare a partecipare a quel corso, che tanto scalpore e ilarità ha suscitato in città.
Restata lettera morta, perchè costui non ha avuto l'educazione di risponderle.
Forse per mancanza di argomenti?
Naturalmente né la Cgil né l'Usb, hanno mai evidenziato lo scandalo rappresentato da questo corso.
Scandalo di cui non sono stati protagonisti i lavoratori, come tutti possono comprendere.
Eppure, come si legge nella note sindacali, puntata del 31 agosto, la Regione, dopo aver fatto marcia indietro sulla location del corsi, mostra la faccia feroce proprio ai lavoratori.
Addirittura minacciandoli di denuncia penale in caso di sottoscrizione mendace della prossima autocertificazione, richiesta all'inizio dei corsi, in cui si dovrà evidenziare la propria posizione contrattuale e scolastica.
Come se, vorebbero farci credere, la composizione delle aule fosse stato il frutto di false dichiarazioni dei lavoratori, che avrebbero indotto in errore gli uffici regionali.
Incredibile ma vero! Alla fine la colpa è, come sempre, dei lavoratori: il solito ridicolo scaricabarile all'italiana.
I sindacalisti invece di indignarsi, a difesa dei lavoratori che hanno dato, nell'atto di iscriversi ai corsi, tramite la piattaforma regionale, gli esatti livelli contrattuali, ( che oscuri motivi avrebbero avuto in tanti per dichiarare falsamente ciò che la Regione e l'Ormel conoscono da anni? ), se ne fanno pure portavoce.
Complimenti! Tutto ciò è offensivo nei confronti di tutti i lavoratori trattati come dei pregiudicati da riportare sulla retta via.
Visto che, come affermato in qualche nota, questi corsi alla fine non servono quasi a niente e, quindi, la divisione in vari indirizzi e pura formalità, tanto i livelli restano gli stessi, per evitare, in futuro, altri marchiani tentativi da parte di qualche furbastro, con lo status di agevolato nel Dna, e che già in precedenza ne ha fatto ampiamente sfoggio, terrò gli occhi ben aperti informando, come sempre, la benedetta stampa.
La libertà di stampa, che immensa conquista per l'umanità!
Specialmente se usata con correttezza e onestà
Io sono assolutamente contrario ad ogni tipo di favoritismi perchè rompono l'unità dei lavoratori, mettendoli gli uni contro gli altri, indebolendoli e portandoli alla sconfitta collettiva.
Come è avvenuto nel mese di agosto del 2010.
Ciò è elementare.
Qualche testa di legno ancora non ha capito che in questi sei anni sono cambiate molte cose.
Che gli interessi personali saranno sempre sconfitti in favore dei diritti collettivi dei lavoratori.
Io, che non devo ringraziare alcuno per aver ottenuto di non andare a Piedimonte Matese, pubblicamente manifesto la mia soddisfazione per l'esito finale del mio buon lavoro svolto.
Tutto il resto appartiene alla miseria umana che, purtroppo, caratterizza i nostri tempi.
A ciascuno ciò che si merita agli occhi della pubblica opinione, dei lavoratori e dei cittadini di Benevento.
Infine, essendo questa ricostruzione dei fatti oggettivamente vera e per non alimentare stucchevoli polemiche, non intendo rispondere a chi, incautamente, avesse intenzione di rappresentarne una diversa.
Per i prossimi quattro mesi si spera in una sospensione della messa in onda di questa appassionante e seguitissima telenovela.