Del Vecchio tra propaganda ed evidenza dei fatti
Del Vecchio è intervenuto sullo stato di abbandono del patrimonio artistico, architettonico e storico cittadino. Ha lamentato la superficialità degli attacchi da parte degli organi di informazione, rispondendo a chi dalla platea, gli ha ricordato le parole dello scrittore Roberto Saviano pubblicate dall’«Espresso», venerdì: in Campania, Benevento è tra i gioielli incastonati nel deserto.
Le parole pubblicate dall’«Espresso» elogiano i nostri tesori, è vero. Ma, lo spieghiamo all’assessore Del Vecchio, sono anche un monito pesante a chi ha amministrato la nostra città in questi anni. Nessuno escluso. Saviano, infatti, auspica che siano strappate alla coltre di cenere, le potenzialità di Benevento, «una città per anni soggiogata dalla peggiore politica. A un certo punto la sensazione era stata che offuscatosi il dominio di Mastella, Benevento dovesse autodistruggersi in una sorta di simbiosi con il potere».
La condizione di abbandono dell’Hortus Conclusus, per di più, era stata testimoniata anche da Rai 1, che aveva mandato in onda un reportage giornalistico, che denunciava l’incuria del giardino e il colpevole degrado delle installazioni del maestro Palladino, deturpate e vandalizzate.
Non basterà, allora, l’abilità retorica di Del Vecchio a convincere i beneventani che la soluzione all’aridità del panorama politico in cui è incastonata oggi Benevento sia un magnifico Hortus Conclusus fiorito.
Il Meetup Grilli Sanniti, che si ispira ai valori del M5S, ha elaborato un programma di interventi per valorizzare l’inestimabile patrimonio artistico, storico e architettonico di Benevento, mettendo in pratica politiche culturali partecipate e innovative. Le proposte, quando ci sono e sono valide, possono essere discusse e portate ai tavoli istituzionali. Non è necessario aspettare, con il cappello in mano, giunte regionali o ministeri del colore giusto.