Sconforto e tenerezza nel vederlo da solo a raccontare una Città che è solo nella sua immaginazione

Vederlo tenere una conferenza stampa in cui traccia il bilancio di dieci anni di amministrazione raccontando una Città che è solo nelle sua immaginazione suscita, già di per se, un sentimento misto di sconforto e tenerezza.
Il vederlo però affrontare da solo quell’improba missione di difendere l’indifendibile, abbandonato da quello che è stato in questi dieci anni il suo alter ego, non può che suscitare indignazione e un sentimento di vicinanza umana per il sindaco.
Che il PD stia tentando da settimane di prendere le distanze dalla sua amministrazione è sotto gli occhi di tutti.
Del resto cosa ci si poteva aspettare da chi “si rammarica” dopo dieci anni di amministrazione di lasciare il Teatro Comunale in condizioni indegne di una Città civile, da chi ha consentito che il Centro della Città divenisse un enorme friggitoria o che la buffer zone UNESCO sia quotidianamente deturpata dell’illegalità dei quotidiani comportamenti incivili o da chi ha speso 150.000 € per la realizzazione dell’opera di Dalisi definendola un “attrattore turistico” salvo poi non aver avuto la capacità di programmare la sua collocazione?
Inizia il 2016 ed è tempo di auguri: quello che faccio alla mia Città e ai miei concittadini è di avere memoria e di sapersi liberare di una classe dirigente che mai come questa l’ha tanto mortificata.