Comunque, entrando nel merito, chiediamo all’onorevole se è a conoscenza che negli ultimi cinque anni la popolazione è diminuita di 4000 abitanti e che, con gli attuali 60.000 residenti, siamo ritornati ai livelli degli anni ’60? L’onorevole è a conoscenza che molti servizi, peraltro di fondamentale importanza territoriale, sono andati via come gli uffici dell’ENEL, la Banca d’Italia, la Telecom, la scuola allievi carabinieri, che molti istituti superiori hanno perso l’autonomia, che in prospettiva perderemo anche la Provincia, la Prefettura e la Camera di Commercio? L’onorevole sa che un centro direzionale come lui l’immagina è tipico delle città di dimensioni almeno dieci volte più grandi rispetto a quella di Benevento?
La zona alta della città conta circa 20.000 abitanti, cioè un terzo degli abitanti di tutto il comune compreso la zona agricola, quindi è essenzialmente una zona residenziale. Invece, di congestionarla ulteriormente con nuovi carichi urbanistici, con il verde ai minimi termini come quantità e qualità (manutenzione), con ulteriori flussi di auto e l’atavica carenza di parcheggi, con conseguente incremento dell’inquinamento atmosferico e acustico che renderanno la qualità della vita ancora più insopportabile di quella attuale, dovrebbe fare proposte inverse per rendere vivibile il rione con isole verdi, spazi dedicati allo svago e ai giochi per i bambini, strutture sportive, culturali, dovrebbe fare proposte per favorire l’attività commerciale carente e costretta ad operare in condizioni di estrema difficoltà, dovrebbe attivarsi per favorire una più razionale distribuzione dei servizi di quartiere come uffici postali, farmacie, sede staccate degli uffici comunali, asili nido, mercatini rionali. Insomma un quartiere, come dovrebbero essere anche tutti gli altri quartieri della città, in cui si possa vivere con dignità, tranquillità, in sicurezza, in condizioni igieniche quantomeno accettabili e con i servizi primari di cui allo stato è carente.
Per rimanere nel tema, cosa ne pensa, l’onorevole, ad esempio, dello spostamento dell’INPS? È una scelta razionale? Migliora la fruibilità degli uffici? Migliora le condizioni generali nella zona? Da parte di Zarro abbiamo registrato un rigoroso silenzio in merito, come se la questione non riguardasse proprio i mellusini.
La città non va studiata a pezzi ma nel suo insieme, creando interessi omogenei ovunque, favorendo l’interscambio, creando una comunità che non si arrocchi all’interno del proprio spazio ma che si apra all’esterno, superando la logica del condominio e delle piccole beghe che lo caratterizzano. A tale proposito, chiediamo all’illuminato neo pianificatore, anche nella sua qualità di amministratore di tutta la città e non solo del rione Mellusi, cosa ne pensa del Centro Storico e quali sono le sue proposte per riqualificarlo. Per il centro storico quali funzione immaginerebbe in armonia con quanto prevede per la zona alta? Le funzioni dei vari quartieri devono essere razionali, compatibili tra di loro, non presentare contraddizioni, insomma devono essere immaginate contestualmente per creare una città che sia tutta attraente, e non solo pezzetti circoscritti in ambiti ben definiti, lasciando il dubbio che si voglia distinguere, anche sociologicamente, una zona “alta” e una zona “bassa”.
Quindi, altro che centro direzionale! La città e i suoi abitanti hanno bisogno di ben altro, ad iniziare da proposte concrete, utili, realizzabili e che riqualifichino e rendano gradevole la vita piuttosto che complicarla. La proposta del Comitato sembra pensata scientemente per peggiorare ulteriormente una condizione di vita già poco gradevole, sembra mirare a rendere la vita difficile ai mellusini, sembra quasi che li voglia punire, sottraendo il quartiere ai suoi abitanti per consegnarlo a funzioni, di cui il quartiere è già saturo, tanto inutili quanto devastanti.
Confidiamo in risposte non “retoriche” ma di sostanza.