XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO |
Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dá il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dá la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”.
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A proposito delle posizioni di mons. Andrea Gemma sulle apparizionidi Donato Calabrese ![]() Hanno suscitato scalpore le dichiarazioni di mons. Andrea Gemma, Vescovo emerito di Isernia e Venafro, sul caso Medjugorje. E, come sempre avviene, in questi casi, il presule, che pur non conoscendolo personalmente ammiro per la sua santità di vita, si è visto al centro di un ciclone mediatico. Mi permetto solo di fare un'osservazione, sorvolando tante altre. Per me è sempre valido il principio di Gamaliele, che si può riassumere in queste poche parole: "Se questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!"(At 5,39).
Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo”.
La fede ci rende prossimi, se non si fa solidale muore.di don Giancarlo D'Ambrosio ![]() Un’ultima e importante riflessione dal viaggio di Papa Francesco, la raccogliamo dal Paraguay, in particolare dal quartiere di Banado Norte. Sono stimoli per ogni credente che fanno bene all’anima e quindi alla vita. Non aggiungo altro alle parole del Pontefice fin troppo chiare e belle. Il Papa a Bañado Norte: "Fede che non si fa solidarietà è morta. La fede ci rende prossimi, se non si fa solidale muore". E' quanto ha affermato Papa Francesco nell’ultima tappa del suo viaggio a Bañado Norte, quartiere povero di Asunción in Paraguay abitato da oltre 100 mila persone. Fede che non si fa solidarietà è morta o bugiarda. Il Pontefice ha poi ricordato che, dopo la nascita di Gesù, “si avvicinarono dei pastori”, “si fecero prossimi”, “diventarono subito la famiglia di Maria e Giuseppe”: “Eso est lo que sucede… Questo è ciò che accade quando Gesù appare nella nostra vita. Questo è ciò che la fede suscita. La fede ci rende prossimi, ci fa prossimi alla vita degli altri. Ci avvicina alla vita degli altri. La fede suscita il nostro impegno per gli altri, la fede suscita la nostra solidarietà... La nascita di Gesù risveglia la nostra vita. Una fede che non si fa solidarietà è una fede morta o una fede bugiarda". Se non hai un cuore solidale non bastano tante Messe per essere cristiano.
“O Gesù, un’altra cosa… io ti amo… assai…” di Donato Calabrese
Chiediamo alla Mamma Celeste Mediatrice di Grazia, di intercedere per noi, di condurci al bene, all'amore e alla pace
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