VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO |
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Il prossimo 9 giugno 2017, Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo Metropolita di Benevento, presiederà la Concelebrazione eucaristica e benedirà la nuova piccola campana per chiamare i fedeli alla preghiera e consacrerà la comunità alla Madonna Madre della Salvezza di Mons. Pasquale Maria Mainolfi Cervinara, mio amato paese d'origine, conta oggi circa diecimila abitanti. Si estende a ridosso del complesso montuoso del Partenio, nella fertile e storica Valle Caudina in provincia di Avellino e diocesi di Benevento. Confina a nord con Montesarchio, a Est con San Martino Valle Caudina e ad ovest con Rotondi. Il paese si sviluppa attraverso una serie di nuclei urbani divisi in frazioni: a monte si trovano Pirozza, Curielli, Ferrari, Ioffredo e Castello, mentre verso l'area sub-pianeggiante sono Salomoni, San Marciano, Scalamoni, Trescine, Pantanari e Valle.
A 10 anni dalla morte, Solenne Celebrazione Eucaristicadi Mons. Pasquale Maria Mainolfi ![]() Sono commosso e contento di parlare di Padre Antonio Maria Di Monda un uomo solido, un sacerdote vero, un testimone fedele divenuto maestro della parola. Maestro perché Testimone. Ripensando agli anni in cui l’ho avuto impareggiabile guida e docente di dommatica mi sovvengono le parole semplici e profonde del Salmo 18, le uniche capaci di esprimere la mia sconfinata gratitudine: “La tua bontà mi ha fatto crescere”. Padre Antonio è stato un degno figlio del serafico Francesco d’Assisi nella Famiglia Francescana Conventuale della provincia religiosa di Napoli. Laureato in Teologia all’Università di Friburgo in Svizzera, licenziato in Filosofia all’Università Gregoriana di Roma e diplomato in Diplomatica, Paleografia e Archivistica all’Università di Napoli. Ha ricoperto molti e importanti uffici nel suo Ordine, come quelli di Ministro Provinciale e Direttore Generale della Milizia dell’Immacolata.
La sua mente sempre limpida, lo sguardo intelligente e vivido, la parola fluida e venata da una simpatica e sottile ironia fino agli ultimi giorni della sua esistenza terrena nonostante i tanti sacrifici e dolori sopportati con dignità e fermezza di Mons. Pasquale Maria Mainolfi ![]() Un grave lutto ha colpito l'amico, il Sen. Davide Nava: all'età di quasi 101 anni è tornata al Signore la sua splendida mamma, Immacolata Pellegrino. La ricordo con affetto e stima per la sua profonda fede, per la sua tenacia, per la sua disponibilità, per la sua giovialità ed anche perché aveva lo stesso nome della mia indimenticata mamma recentemente tornata al Cielo. La sua mente sempre limpida, lo sguardo intelligente e vivido, la parola fluida e venata da una simpatica e sottile ironia fino agli ultimi giorni della sua esistenza terrena nonostante i tanti sacrifici e dolori sopportati con dignità e fermezza. Per la festa del suo centenario si era scomodato addirittura Papa Francesco con un telegramma di auguri a firma del Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, e con una pergamena con la benedizione apostolica. Anche l'amministrazione comunale di Circello, riunita in seduta straordinaria, le aveva formulato gli auguri di tutta la cittadinanza. Immacolata Pellegrino, nata il 23 luglio 1916 da Giuseppe Pellegrino e Maria Assunta Mazzacano, il 19 aprile 1937 sposò Alfonso Nava (1903-1976), un esperto e abile falegname del paese, che, per motivi di salute, dovette abbandonare il lavoro di artigiano che tanto amava per divenire impiegato nell’esattoria comunale.
Programma di approfondimento religioso a cura di Donato Calabrese
Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
di Mons. Pasquale Maria Mainolfi Uomo intelligente, Pastore vigile, attento, generoso, veramente innamorato della Chiesa che continua a servire con una passione squisitamente irpina. Incontrandolo e dialogando con lui, impressiona soprattutto la lucidità intellettuale e lo spirito giovanile che animano l'Arcivescovo Luigi Barbarito, nonostante la veneranda età.
di Mons. Pasquale Maria Mainolfi I Fioretti di San Francesco costituiscono una meravigliosa e inimitabile raccolta di miracoli ed esempi devoti che ruotano intorno alla vita del Giullare di Dio, diffusi alla fine del Trecento da un ignoto toscano, ricavati dagli Atti del beato Francesco e dei suoi compagni e composti probabilmente da Ugolino da Montegiorgio intorno al 1330. Gesti e parole di Francesco d'Assisi traducono i motivi più puri dell'ideale francescano, trasmessi con il candore del sentimento religioso, la perfetta letizia francescana, la povertà e l'amore per le creature. Su questo filone letterario squisitamente francescano si muovono le “Poesie a rima baciata” pubblicate recentemente da Suor Liliana Di Maio come omaggio storico alle Suore Francescane Immacolatine per ricordare i momenti più belli della vita della Congregazione.
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