Il primo corteo dell'anno dimostra l'esistenza di un malessere generale all'interno di ogni singolo istituto. In piazza contro lo smantellamento della scuola pubblica, l'estinzione di un sapere critico ed eclettico, l'omologazione delle masse studentesche private del loro potere decisionale.

Queste le critiche dei manifestanti: "Migliaia di studenti costretti a lavorare gratis in nome dell'Alternanza scuola-lavoro che si fa sempre più pericolosa. Siamo la generazione a cui viene insegnato che il futuro non esiste, siamo la generazione che non può avere aspettative perchè oggi la vita è flessibile, la stessa generazione che si deve abituare alla precarietà non solo della scuola ma dell'esistenza stessa. Scuole trasformate in aziende, persone ridotte a numeri, presidi che adottano pratiche sempre più repressive affinchè gli studenti vivano le scuole in un clima di perenne controllo in nome di un'assurda sicurezza sono alcuni punti devastanti della Buona Scuola".